L'azienda perfetta non esiste, ma esistono imprese migliori di altre, in grado di ispirare fiducia nei loro collaboratori e capaci anche di far crescere il fatturato con una media annua pari al 26%. Sono i Best Workplaces in Italia, una classifica dei 60 migliori posti di lavoro stilata da Great Place to Work Italia, azienda leader nel settore dell'analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell'employer branding, in base alle preferenze di 164.000 collaboratori. Secondo il ranking, emerge che nel 2022 la fiducia dei lavoratori è cresciuta del 2% attestandosi all'89%, al di sopra della media europea, dietro solo alla Danimarca e a pari merito con Belgio e Finlandia. Un primato che riguarda soprattutto la "produzione manifatturiera, sempre più simbolo di un nuovo rinascimento imprenditoriale italiano" e "l'Information Technology, dove la great resignation e qualche stima un po’ troppo entusiastica hanno 'obbligato' le aziende del comparto a proporre esperienze sempre più ingaggianti per sfuggire alla trappola dell’azienda-commodity" spiega Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia.
Quali sono le migliori aziende per cui lavorare in Italia
Le aziende italiane insomma, nonostante gli scossoni degli ultimi mesi, hanno retto bene e hanno dimostrato spirito di iniziativa e resilienza rispetto ad un panorama incerto e e difficile, facendo fronte agli effetti delle grandi dimissioni con offerte contrattuali più interessanti e, contemporaneamente, accrescendo il fatturato. Ma vediamo di scoprire quali sono le migliori aziende in Italia dove lavorare nel 2023. La classifica legata alla categoria con oltre 500 collaboratori è guidata dalla multinazionale del settore alberghiero Hilton, seguita da Salesforce, information technology, e da American Express, realtà attiva nei servizi finanziari e assicurativi.
Il podio della categoria con un numero di collaboratori compreso tra 150 e 499 è dominato invece da Bending Spoons, che ha scalzato dopo 8 anni Cisco Systems (2°) – entrambe del settore information technology –, mentre al terzo posto si attesta Unox SpA, organizzazione attiva nel settore manifatturiero, che occupa la terza posizione. Tra le imprese costituite da un numero di persone compreso tra 50 e 149, mantiene il primo posto Biogen Italia Srl, specializzata in biotecnologie e prodotti farmaceutici, seguita da Reverse SpA, attiva nei servizi professionali, e da Skylabs Srl, sempre di information technology. Infine, tra le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 10 e 49, guadagna la prima posizione Accuracy, realtà che offre servizi professionali, seguita da Systematika Distribution srl di information technology e Cleafy, società IT.
Tutte queste aziende rappresentano però un'isola felice rispetto ad un panorama nazionale decisamente più sconfortante. "Da uno studio della John Hopkins University su un campione di 2.000 lavoratori italiani a cui è stato sottoposto il questionario Trust Index, emergono distanze preoccupanti – dichiara Alessandro Zollo, ceo di Great Place to Work Italia –: 50 punti percentuali sul riconoscimento dei benefit (83% per le best contro 33% per la media italiana), 44 punti rispetto al work-life balance (86% vs 44%) e 38 punti percentuali rispetto alla meritocrazia (79% vs 41%), solo per citarne alcuni".
Ma il dato più negativo è forse quello relativo alla fiducia dei collaboratori. Come già detto, "la media della fiducia delle 60 migliori aziende italiane è superiore di 3 punti rispetto a quella europea (89% vs 86%), mentre la stessa media nel campione rappresentativo delle aziende italiane è 6 punti percentuali al di sotto della media europea (52% vs 58%)". Un gap che richiede di essere urgentemente colmato. Come? Incominciando a "chiedere ai propri colleghi come stanno e se possiamo fare qualcosa per fare sì che possano dare il meglio di loro stessi". Sempre più studi sono concordi nel riconoscere l'impatto che il capo ha sulla salute mentale dei propri dipendenti. E a volte basterebbe solo un po' di empatia, ascolto e condivisione di responsabilità per migliorare la qualità del lavoro di tutti.