Maggio è il mese della Salute Mentale, ma l'Italia è ultima in classifica assieme al Giappone

Oggi, però, sono 9 su 10 gli italiani che si dicono aperti alla psicoterapia

Pensiamo che in Italia, tutto sommato, si viva felici, più felici che altrove. Abbiamo il sole, la pizza, il mare e una certa innata tendenza a socializzare. Eppure i dati mostrano un quadro ben diverso: secondo l’AXA Mind Health Report 2023, uno studio congiunto di Ipsos e AXA che ha preso in esame oltre 30.000 persone e 16 Paesi, l’Italia è ultima in classifica in quanto a salute mentale. Le fa compagnia il Giappone. Solo il 18% degli italiani, infatti, dichiara di trovarsi in uno stato di pieno benessere e a soffrire di più sono, ancora una volta, le donne e i giovani. Maggio è il mese dedicato alla salute mentale e fare il punto è il primo step per affrontare il problema.

Solo il 18% degli italiani sente di essere in uno stato di pieno benessere
Busà PhotographyGetty Images

Maggio mese della Salute Mentale: com'è la situazione in Italia

Qualche lato positivo, per fortuna, c'è: secondo la ricerca di Ipsos e AXA in Italia sta gradualmente diminuendo lo stigma sulla salute mentale. Questo significa che se ne parla di più e che prendersi cura della propria salute mentale sta diventando qualcosa di normale, accettato e incoraggiato dalla società. Lo conferma anche un'indagine recente condotta da YouGov per il servizio di psicologia online e Società Benefit Unobravo: 9 italiani su 10 si dicono aperti alla psicoterapia e 4 su 10 dichiarano di aver già intrapreso un percorso con un professionista o di averlo già concluso.

2 italiani su 3 si affidano al terapeuta per problemi legati ad ansia o stress
Margarita AlmpanezouGetty Images

Non è scontato, visto che fino a pochi anni fa ammettere di aver bisogno di un terapeuta era ancora percepito come un fallimento. Unobravo ha analizzato le esigenze delle quasi 300.000 persone che, nel 2022, si sono rivolte alla piattaforma di psicologia online e ha identificato i principali motivi per cui gli italiani decidono di andare in terapia. Temi come il lavoro, la sessualità, traumi passati, il rapporto col proprio corpo, la malattia, le dipendenze e l'espatrio sono tra i più dibattuti. Il 67% del campione, però, desidera semplicemente trovare nuove chiavi di lettura della propria vita o lavorare sull’autostima. La terapia, dunque, è vista sempre più come uno strumento, un'occasione per conoscersi meglio e acquistare consapevolezza e fiducia: il 40,4% dichiara di voler intraprendere un percorso di crescita personale.

      Quasi 2 italiani su 3, d'altra parte, si affidano al terapeuta per problemi legati ad ansia o stress in linea con il World Mental Health Report che parla di 301 milioni di persone che soffrono di disturbi legati all’ansia. L’ansia è un’espressione emotiva, dunque non ha di per sé una connotazione positiva o negativa", spiega la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo, "Quando circoscritti nel tempo e mantenuti a livelli accettabili, lo stress e l’ansia possono avere un’influenza molto positiva sul corpo e la mente". Il problema è quando ci troviamo a convivere con una condizione cronica che interferisce sulla nostra vita quotidiana. "In questi casi, è consigliabile rivolgersi a un professionista della salute mentale", spiega Perris, "Una volta identificate le cause, il terapeuta può fornire al paziente gli strumenti utili per affrontare l’ansia e imparare a gestirla”.

      “L’ansia è un’espressione emotiva, dunque non ha di per sé una connotazione positiva o negativa"
      Juliet LehairGetty Images

      Anche tristezza e depressione sono problematiche ricorrenti: 152.000 italiani, il 50,9% di coloro che si sono rivolti a Unobravo nel 2022, hanno dichiarato di sentirsi spesso tristi mentre il 22% dice di alternare momenti di euforia e di abbattimento. "Sentirsi tristi non significa necessariamente soffrire di depressione", spiega Perris, "Quando, però, questo stato d’animo perdura nel tempo, non è riconducibile a cause ben precise - come una separazione, una perdita o un evento traumatico - e la sua presenza incide in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo, è raccomandabile rivolgersi tempestivamente a un professionista della salute. La psicoterapia è molto efficace nella cura della depressione e nella prevenzione delle ricadute".

      La scelta di rivolgersi a un professionista, in ogni caso, è molto personale: secondo la Dottoressa andrebbe vista come "Un atto di amore verso sé stessi". "Così come in presenza di un malessere fisico è prassi consultare il medico, allo stesso modo, se si prova un disagio psicologico, dovrebbe essere consuetudine affidarsi a un esperto di salute mentale", conclude Perris, "Non è necessario essere afflitti da gravi problemi o serie patologie per intraprendere un percorso psicologico. Ogni esperienza è unica e va approcciata come tale".

          Pubblicità - Continua a leggere di seguito
          Altri da Magazine